Transizione industriale Digitale e Green

Pretty Green Pathway: Transizione industriale Digitale e Green

Pretty Mode nasce come impresa artigiana a Carpi nel 1976, nel cuore di uno dei più importanti distretti tessili Italiani. Pretty Società Cooperativa, società, operante nel settore tessile e specializzata nella subfornitura per importanti brand nazionali e internazionali, ha avviato il progetto nel mese di ottobre 2024 con l'obiettivo di implementare una cultura aziendale orientata alla sostenibilità e alla transizione digitale, al fine di mantenere e accrescere la competitività dell'azienda anche in relazione alla evoluzione del quadro normativo.
 

In particolare il progetto denominato A Pretty Green Pathway, si proponeva di:

  • Integrare la sostenibilità come elemento competitivo
  • Migliorare le competenze interne
  • Orientare la cultura aziendale verso la transizione digitale ed ecologica


Per raggiungere gli obiettivi prefissati, Pretty ha deciso di affidarsi al consulente Paradigmi srl che ha organizzato il lavoro in due fasi principali.

FASE A – Rilevazione dei fabbisogni di specifiche competenze

Nella fase iniziale è stata svolta un’analisi approfondita del sistema organizzativo e produttivo dell’azienda, considerando gli strumenti gestionali in uso, i ruoli e le competenze delle figure aziendali, al fine di rilevare i fabbisogni di specifiche competenze all’interno dell’azienda, in funzione della transizione digitale ed ecologica.
In particolare, questa fase ha comportato una verifica di compliance, l’impostazione degli audit interni e presso i fornitori, la revisione dell’organigramma interno, e gli impegni di responsabilità sociale nei confronti dei clienti e dei fornitori.
Questo processo ha evidenziato una struttura aziendale di piccole dimensioni, con rapporti diretti e informali tra i membri, spesso con sovrapposizione di ruoli. Inoltre, è stato considerato il contesto critico del settore moda, caratterizzato da una contrazione dei consumi e da una supply chain frammentata.
Particolare importanza ha avuto l’analisi della documentazione disponibile dai fornitori e anche l’effettuazione di verifiche presso i loro siti produttivi. Tale attività è stata il punto di partenza per costruire una coscienza delle problematiche che si verificano lungo la catena e anche per prendere la decisione di internalizzare un  processo produttivo.

FASE B – Introduzione di azioni volte alla riduzione del mismatch tra domanda e offerta di competenze.

Nella fase operativa vera e propria, mediante l’azione dei consulenti (sotto forma di temporary manager) sono state razionalizzate le procedure esistenti, introducendo i necessari adeguamenti agli standard o linee guida di riferimento negli ambiti di responsabilità sociale, governance e sostenibilità con particolare riferimento allo standard ISO 14001 e alla tematica della tracciabilità elaborata sulla base degli standard forniti dai principali clienti, Per quanto riguarda l’asset dell’Economia Circolare sono state valutata le performance ambientali dei processi lavorativi (compresi quelli in outsourcing) grazie ad una raccolta di dati finalizzata alla misurazione della circolarità, almeno in relazione agli aspetti più facilmente reperibili nell’immediato:

1. Riduzione input di risorse
2. Riduzione dei livelli di emissione (inquinanti e gas serra)
3. Riduzione degli sprechi di materiali/ di rifiuti
4. Incremento degli input di risorse rinnovabili e riciclate
5. Massimizzazione dell’utilità e della durabilità dei prodotti

In relazione alle due fasi sopradescritte sono state quindi implementate le seguenti azioni:

1.Implementazione del Piano Formativo
Il piano formativo ha previsto:
- Formazione del Management: sessioni dedicate per sensibilizzare e formare i vertici aziendali.
- Estensione della Formazione: programmazione di corsi per tutte le figure aziendali nel prossimo triennio, con focus su competenze trasversali e procedure operative.

L’obiettivo della formazione è stato far comprendere alle diverse figure manageriali aziendali, l’importanza di avere un approccio organico e sistematico che preveda che la Sostenibilità sia integrata nella proposta di valore, nella strategia e nei processi decisionali aziendali, tenendo conto delle diverse fasi di realizzazione del progetto di impresa e dell’attuale contesto socioeconomico.
Ciò vuol dire assumere un punto di vista complesso e comprensivo delle leve e dei processi che portano a produrre valore in modo sostenibile e così rendere concreti e raggiungibili gli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile previsti nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

2. Analisi e Sviluppo di Procedure
È stato adottato lo schema della norma ISO 14001 come riferimento per strutturare le procedure aziendali. Le fasi principali sono state:
- Analisi del Contesto: valutazione delle pratiche ambientali esistenti.
- Sviluppo di Procedure: creazione di procedure operative per gestire gli aspetti ambientali significativi.
- Verifica e Monitoraggio: implementazione di sistemi per monitorare l'efficacia delle procedure.
In questo ambito sono state inserite anche le competenze richieste dal personale interno, definite in rapporto ai requisiti minimi della norma e anche in un’ottica di miglioramento continuo e con l’obiettivo di trasferire gradualmente all’interno competenze quali la neutralità carbonica, la valorizzazione dei rifiuti, la riduzione del divario di genere.
Certificazione ISO 14001
Attualmente, l'azienda non ha attivato percorsi di certificazione di parte terza secondo ISO 14001. Si prevede di  avviare un periodo di test delle procedure implementate, con l'obiettivo di valutare la possibilità di ottenere la certificazione entro il 2027. In alternativa sarà anche valutata l’adeguatezza e l’opportunità di altri sistemi con maggiore focus sui profili sociali quali SA8000 o altro sistema.

Il progetto A Pretty Green Pathway ha rappresentato per l’azienda un passo significativo verso l'ntegrazione della sostenibilità nella propria cultura imprenditoriale. Le attività svolte hanno posto le basi per una gestione ambientale più consapevole e orientata al miglioramento continuo, in linea con le sfide del settore e le esigenze del mercato. Inoltre l’avvio di azioni di verifica dei subfornitori hanno portato ad un progetto di inserimento di un nuovo reparto produttivo dedito alle confezioni, in modo da tenere meglio sotto controllo una parte del processo e di ridurre gli impatti per i trasporti dei semilavorati.

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